Lavandaie scatenate

Esilarante e liberatorio ☼☼☼☼


John Yeoman, ill. Di Quentin Blake – Barbès Editore, 2012 (pp.36)

Questa è la storia di sette donne: Mara, Clara, Lalla, Lella, Gina, Pina ed Ernestina.
Sette lavandaie.

Le loro giornate scorrono nella monotona e faticosa attività che svolgono per conto dell’avido signor Ubaldo Manichestrette: panni sporchi da lavare, strofinare, strizzare, stendere e stirare.

Da mattina a sera, da sera a mattina.


Finché un giorno, stanche di questa schiavitù prendono una decisione: “ma perché non ce ne andiamo e basta!" E così fanno.
Mollano il signor Manichestrette con il suo cumulo di panni sporchi, montano sul calesse e si danno a una folle e gioiosa corsa attraverso il villaggio, il mercato, i campi.
Si fermano solo per arrampicarsi sugli alberi e appendersi alle corde del campanile, producendo un fracasso incredibile e terrorizzando i compaesani.



Inarrestabili, nessuno riesce a porre fine alla loro scatenata libertà, finché…
Lungo il cammino, nei boschi e su per le montagne, si imbattono in sette forti, sporchissimi e urlanti taglialegna che, avvertiti del loro arrivo, tentano così conciati di spaventarle.
Ma invano.
Le lavandaie scatenate li acchiappano e, in men che non si dica, gli danno una strigliata memorabile!
Scoprendo sotto il lerciume sette bei ragazzotti, le sette lavandaie decidono di fermarsi lì e ricominciare a vivere (e lavorare) tutti insieme. Felici e contenti. 

Con questa scena ho riso tantissimo!

Le lavandaie scatenate è un albo divertentissimo. Esilarante e liberatorio.
Grazie al breve ma esplicativo testo di John Yeoman e alle meravigliose, ironiche illustrazioni di Quentin Blake, la storia delle sette lavandaie assume una forza incontenibile.
Sfogliando queste pagine, leggendo parole e immagini, si partecipa allo sdegno e alla frustrazione iniziale delle protagoniste, al coraggioso e liberatorio atto di ribellione, alla folle e sana corsa verso la libertà, all'energia che nasce nel momento in cui la Volontà è recuperata.
Danze, risa e consapevolezza.


I personaggi sono indimenticabili, buffissimi, perfetti nelle loro caricature.
Inseguendo le donne sul calesse si sente il fischio del vento nelle orecchie, il formicolio adrenalinico sotto pelle, la compartecipazione e il desiderio di combinare qualche selvaggia marachella.
Testo, illustrazioni e trama sono narrati con pochi, decisi, energici tratti.
L’essenziale.
Un essenziale ricco di significati ed emozioni. 


La riscossa delle lavandaie è un chiaro atto di femminismo (in quanto donne), di “umanità” (in quanto Esseri umani), di ripresa delle proprie vite e dei proprio spazi e ritmi.
Alla fine del racconto le protagoniste lavoreranno ancora, certo non staranno con le mani in mano.
La loro conquista sta nell’aver Voluto, Deciso e Affermato (e messo in pratica) un diverso “modo di” farlo. Nel rispetto loro e degli altri. In equilibrio.


Infatti le vediamo cucinare, lavare, tagliare la legna etc. assieme ai loro compagni. E viceversa.
Certo, per arrivare a tale risultato, hanno compiuto atti di coraggio, di sfida e di comprensione (riescono a vedere cosa si cela sotto lo strato di sudiciume…).
Hanno ascoltato e liberato la loro “parte selvaggia” (o il loro cuore, se preferite; o Anima, preferisco).
Il tutto unito alla fortuna di aver trovato sette uomini forti (dentro e fuori) come loro.
Nelle immagini realizzate da Blake è inconfondibile il richiamo al bellissimo film musicale Sette spose per sette fratelli, in particolare nella scena iniziale del risveglio mattutino e nella scena quasi finale in cui le lavandaie incontrano i taglialegna.


Sette spose per sette fratelli

 


Sette spose per sette fratelli


Di quest’ultima non ho trovato la foto-scena del film, che richiama decisamente la composizione e il succo dell’illustrazione nel libro.
Nel film (per chi non l’avesse visto), i taglialegna hanno appena rapito le sette fanciulle e stanno scappando col calesse, su per la montagna in cui vivono, inseguiti dai padri infuriati.
Per sfuggire loro, i sette giovani provocheranno una valanga di neve a bloccare la via.
La sensazione di stupore, di ansia e di energia che si prova nel film risuona perfettamente in quella rappresentata nel libro.
Come nel film, il rapporto tra le sette donne e i sette uomini è inizialmente di lotta, per poi trasformarsi in unione.
Inoltre, la famosa colonna sonora di Sette spose per sette fratelli ben si adatterebbe alla corsa pazza delle lavandaie. Provare per credere. 



Bliblila, in occasione di questo 8 Marzo, non vi regala mimose ma vi dona questa recensione assieme all’ovvio suggerimento di leggere questo albo e, per chi volesse saperne di più sulla “parte selvaggia” di Sé, Donne che corrono coi lupi di Clarissa PinkolaEstes.
Vi invito anche a guardare Sette spose per sette fratelli, se non l'avete mai fatto. Vale davvero la pena!
Il tutto, insieme all’Augurio di ascoltare, riconoscere e liberare la vostra Scatenata Lavandaia Interiore!

Nota sugli autori 
Quentin Blake: è il più amato illustratore inglese di libri per ragazzi. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra cui nel 2002, il prestigioso Premio Andersen. Con il suo tratto inconfondibile, ha illustrato alcuni dei più grandi autori del mondo, come Jonh Yeoman, Daniel Pennac, Bianca Pitzorno, e soprattutto Roald Dahl.  
John Yeoman: è uno dei più popolari scrittori inglesi di libri per ragazzi. Amico e collega di Quentin Blake, ha scritto per lui alcune delle più belle storie per ragazzi come Topolini sempre in festa, Cervelli di gallina e L’orso e l’eremita.

Davvero consigliato!

Target: +4 anni.


Buone Letture! 

Commenti

  1. Ma che bello! Non lo conoscevo questo libro! Adoro questo illustratore dall'infanzia e anche il film "Sette spose per sette fratelli" è uno dei miei preferiti

    RispondiElimina

Posta un commento