Super 8

Fresco, selvatico, forte  ☼☼☼☼

Anna Castagnoli – Topipittori, 2010, pp.138


Torino, estate 1961.

Una giovane dalla frangetta nera osserva, dal suo balcone, un giovanotto saltellante per la strada.
Immediatamente decide: lo sposerà.
Il giovanotto in questione è un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, studioso e sognatore.
E terribilmente spaventato dalle responsabilità.
Ma la giovane dalla nera frangetta è forte e determinata e, pur aspettando nove lunghi anni e combattendo i pregiudizi dell’epoca, raggiunge il suo obbiettivo.
Sposa il giovane e, con lui, si trasferisce in Francia.
Questo è l’inizio di Super 8.
Questo è l’inizio della storia di Anna.
Questo è l’inizio di una bellissima (e vera) avventura.
La piccola Anna nasce a Versailles, ma dopo meno di un anno si trasferisce coi genitori in una terra assai lontana dalle sue radici torinesi: l’America.
A Seattle, Anna trascorre i primi anni della sua vita e comincia a coltivare i suoi ricordi.
Ci racconta dell’arrivo di sua sorella, dei viaggi e di buffi aneddoti famigliari, dell’essere straniero in un paese enorme in cui vieni soprannominato “spaghetti”, in quanto italiano.
Ci racconta dei numerosi traslochi per il mondo, del ritorno a Torino e della nuova casa nella Pineta di Arenzano in Liguria.
Ci racconta episodi sparsi della sua infanzia di ragazzina cresciuta “libera”, della sua “folle” (e simpaticissima) famiglia e dell’arrivo del suo fratellino Guido.
Della scuola, dei giochi, delle crisi e delle amicizie, delle avventure, dei pericoli scampati, del rapporto con la natura, delle passioni e dei sogni, delle fantasie e dei suoi due cani, Nives e Moby.
Anna ci racconta la quotidianità di un’intera infanzia.
La sua.

Anna e la sorellina Giulia
(foto gentilmente prestata da Anna, grazie!)

Super 8 è un romanzo che si legge tutto d’un fiato.
Complice la scrittura scorrevole e immediata, il tono intimo e diretto di Anna, il ritmo narrativo di una chiacchierata tra amici, condito da serie riflessioni e ironiche constatazioni.
Con una notevole naturalezza comunicativa.
Anna (da brava illustratrice, oltre che scrittrice) dipinge e compone ogni singola avventura con sguardo nitido, tanto che il romanzo ben si presterebbe (a parer mio) a una bella sceneggiatura cinematografica.
Ripercorrendo gli anni della sua infanzia in ordine cronologico, Anna presenta in modo libero i vari episodi, creando talvolta qualche breve salto temporale, sempre giustificato e contestualizzato.
Un vero e proprio flusso di ricordi, in cui una memoria ne richiama alla mente un’altra, per analogia di sostanza o d’emozione.
Un insieme di pensieri e immagini che risuonano, avvolgendo il lettore, senza mai perdere il filo.
Meravigliosi e vividi i ritratti dei componenti della famiglia Castagnoli: una Mamma forte, dal carattere energico e femminile al tempo stesso, un Padre attivo, tenero e un po’ “matto” che con i suoi “riti scaramantici” mi ha ricordato (non so perché) Melker, il papà di Vacanze all’Isola dei Gabbiani, e una piccola Anna coraggiosa, sensibile e talvolta fragile, ma dall’incrollabile fiducia nella vita.
Leggere la storia di Anna è vivere la sua infanzia e, in qualche modo, rivivere la propria.
Ricordare le sensazioni di quando si è bambini, di quando si riconosceva l’intensità e la magia nelle cose, di quando ci si sentiva interiormente più grandi e più vasti di quel che poteva sembrare fuori, di quando tutto questo era evidente e visibile solo a Noi Bambini… e riempiva tutto.
Perché quando si è bambini, si è al centro della propria vita; e da quel punto privilegiato si studia il mondo.
Leggere le parole di Anna, le sue emozioni, le sue fantasie e “follie”, fa risuonare qualcosa di profondo: quella sensazione di libertà, di “selvaticità” e di forza che appartiene agli anni dell’infanzia.
Come Anna, riesco a ricordare.
La parola “ricordare” (riportare nel cuore) è sinonimo di “rimembrare” (rivivere con tutto il corpo, ricostruire); questo è quello che Anna ha fatto in Super 8, ha ricostruito e dato fisicità a un passato più o meno lontano (il suo, ma anche quello del lettore, per assonanza).
E questa, a mio parere, è un’esperienza fondamentale per capire chi siamo e dove vogliamo andare.
Super 8 si apre con una fotografia: la piccola Anna, scalza e spettinata, a cavalcioni di un ramo di un alto albero. Una perfetta immagine di libertà che riporta alla mente le vispe e creative protagoniste di numerose storie di crescita e formazione (Pippi, Matilda etc.).
La scena che chiude il romanzo (e l’infanzia dell’autrice) è raccontata in poche battute e vede la ragazzina immobile e impotente davanti al taglio del Suo albero. Un’immagine fortissima che apre uno spazio infinito davanti, togliendo il fiato.
Come la vita.
Un finale netto che fa venir voglia di sapere com’è proseguita quella di Anna…

Anna sull'albero
(foto gentilmente prestata da Anna, grazie!)
Nota sull'autrice: se volete sapere (quasi) tutto di Anna Castagnoli e di quello che fa, date un'occhiata al suo bellissimo blog Le figure dei Libri.
In particolare, vi invito a leggere questo Post (dedicato a Super 8): una bella intervista condita da splendide fotografie d'infanzia!
Conosco Anna solo virtualmente (per ora) e l'immagine che ho di lei passa soprattutto da quel che scrive nel suo blog. Con Super 8 ho aggiunto un pezzetto al ritratto che ho nella mente, un tassello importante che dice molto, credo, di chi è Anna.
E mentre scrivo questo mio post sorrido... perché nel linkare il suo blog vedo che è appena uscito questo suo post. Coincidenze?
Consigliatissimo!
Target: + 10 anni.
Un assaggio: “[…] Mi piaceva tutto di questo Gesù: il fatto che fosse un bambino prodigio, poi, me lo rendeva fratello di sangue. […] Anche lui come me, era capace di credere in modo assoluto, anche se i suoi miracoli funzionavano meglio della mia macchina del tempo. […] Anche lui, come me, aveva per amici la terra e il cielo e il vento e le nuvole tutte. […] ” (p.74)
Nota: Super 8 fa parte della collana “(gli anni in tasca) storie vere di infanzia e adolescenze” edita da Topipittori.
A QUESTO LINK potete acquistare il libro direttamente on-line (cosa che consiglio, perchè davvero merita!)
Essendo Bliblila molto interessata al ricordo e alla percezione delle cose del Noi Bambini (da qui la rubrica Il Baule di Bliblila), arriveranno prossimamente altre recensioni di titoli della collana in questione.

Buone letture!



Commenti

  1. L'immagine di una ragazzina davanti al suo albero abbattuto come metafora di una fase della vita conclusa, è di una forza ed emozione incredibili.

    Grazie Ila per la bella recensione

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  2. Grazie a te Vess :)
    E' un libro da leggere... bellissimo!

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