I cigni selvatici (fiaba russa)

Eccomi, come promesso in questo post, a leggere e ad approfondire con voi le belle fiabe della collana pubblicata dalla AMZ negli anni Ottanta.

Partiamo dalla Russia con I CIGNI SELVATICI.



Leggendo questo titolo molti di voi penseranno subito trattarsi della famosa fiaba scritta da Andersen, in cui la bella Elisa, unica sorella di sette fanciulli trasformati da un terribile incantesimo in cigni, fa di tutto per salvarli.
Ci stavo cascando anch'io, in effetti.

Il racconto che vi propongo, invece, è tutt'altro.
Popolarissimo in Russia, fu ripreso dalla tradizione orale contadina e trascritto nella versione che ancora oggi ci arriva da Aleksandr Nikolaevič Afanas'ev, scrittore, linguista e folclorista del 1800.
E maggiormente diffuso con i titoli Le Oche Sevatiche o Le Oche Cigno.

Non so, in effetti, il motivo di questa fusione tra i due animali (simili ma diversissimi tra loro); fatto sta che nella storia, i malvagi volatili al servizio della Baba Yaga, sono proprio candidi cigni.
In questa pagina potete leggere il testo originale (cirillico/italiano), molto simile a quello proposto nel libro in mio possesso ma diverso in alcuni passaggi.
Cercando in rete ho verificato la coesistenza di entrambe le versioni.

Qui di seguito potete invece leggere la fiaba pubblicata dalla AMZ.



Come in ogni racconto che si rispetti, tutto comincia in una situazione serena e quotidiana.
Una famiglia, i genitori che partono per delle commissioni, una giovane fanciulla a cui viene affidato il fratellino, la promessa di essere attenta e responsabile.
E come ben sappiamo, le promesse sono spesso piccoli tranelli mascherati di buone intenzioni e non appena ci si distrae... ti fanno lo sgambetto.
Così accade.
L'ingenuità della ragazzina che pensa solo a giocare, ignara dei pericoli della vita, le tira un brutto scherzo. E un nugolo di cigni meravigliosi e terribili le porta via l'unica cosa che davvero importa.

I meccanismi di base delle fiabe, la loro costruzione e le funzioni dei personaggi sono ben spiegati da Vladimir Ja. Propp in Morfologia della fiaba.
Seguendo le sue indicazioni potremmo trasformare ogni racconto in un'equazione alfanumerica; sarebbe divertente ma alquanto complesso (non è escluso che io ci provi, però!)

In modo più semplice, riconosciamo qui le dinamiche e le funzioni più evidenti: l'allontanamento dei genitori, la promessa e la sua violazione (per disattenzione), il rapimento.


Nikolai Ustinov ci regala immagini incantevoli.
Dall'accogliente scena familiare, ai luminosi giochi delle ragazzine che sembrano racchiuse in uno spazio che appartiene solo a loro; fino all'ampio volo dei cigni che si allontanano dal villaggio e dalla disperazione della fanciulla.


Comincia il viaggio, come sempre iniziatico e trasformativo, della protagonista che parte all'inseguimento dei bianchi uccelli e del fratellino.
Questa è la fase dell'allontanamento da casa, dell'inizio della ricerca per risolvere una mancanza.

La ragazzina si protende con tutta sé stessa nel nucleo della storia (e della pagina successiva).
L'alternarsi di incisivi scontorni a pagine pienamente illustrate sostiene perfettamente la narrazione.

Durante questo percorso, la fanciulla fa degli incontri, spesso personaggi incantati, aiutanti magici che la mettono alla prova per verificare la sua lealtà e il suo coraggio.


E ci perdiamo anche noi nelle calde tavolozze dell'illustratore...


Spesso gli incontri e le sfide sono tre. Questo numero ricorre come un codice in ogni racconto e nella sua costruzione. Un numero magico.
E per tre volte la nostra eroina chiede aiuto a chi incontra (un fornaio o un forno, un melo, un ruscello), per tre volte riceve una richiesta che, per tre volte, rifiuta.
Ma questa non la aiuta nel suo procedere.
Finché incontra una quarto personaggio fondamentale: un riccio, un animale magico, l'amico che l'aiuta senza chiedere nulla.
Questo incontro nell'altra versione della fiaba non c'è; è però posticipato e in altra forma, come vedremo tra poco.

Nonostante non abbia risposto alle prime tre magiche domande, la protagonista viene premiata infine, forse per la sua determinazione ad andare avanti da sola.


Ed è la casa della strega, della Baba Yaga ad accoglierla, sulle sue maestose zampe di gallina.
E lì, seduto a giocare con tre mele d'oro (talvolta sono pomi d'argento, oggetti sicuramente incantati), il desiderato fratellino.


Nella versione che possiedo la risoluzione avviene velocemente: la bimba prende il fratello e scappa.
Nell'altra, invece, le cose sono più complesse e interessanti.
La protagonista ha un contatto e uno scambio diretti con la temibile strega.
Quest'ultima tenta di ingannarla, trattenendola a fare lavoretti casalinghi. Per fortuna un topolino (altro aiutante magico, che fa le veci del riccio) avverte la bambina e la aiuta a fuggire col fratellino.

Ecco il tema dell'inganno, dell'aiuto magico e della fuga.
E ovviamente dell'inseguimento.

Una corsa all'inverso attraverso una bellissima doppia pagina.


E sulla strada del trafelato ritorno verso casa, ecco di nuovo i tre personaggi magici precedentemente incontrati che, ancora una volta pongono la loro richiesta alla bambina, la quale stavolta risponde positivamente guadagnandosi l'aiuto richiesto.
In tre modalità incantate, i bimbi vengono celati agli occhi dei temibili cigni.
E possono così tornare al loro luogo sicuro, a casa, sani e salvi e forse più consapevoli.

La fase dell'inseguimento,del nascondersi e del ritorno concludono la fiaba.

Tracciando l'andamento narrativo de I cigni selvatici, non ho potuto fare a meno di provare (come detto sopra) a scriverne l'equazione. Questo è il risultato:

ieq2 A1 C ↑ D1 G2 Z9 R4 L1 ↓ Pr2 Sp4

Consultando il volume di Propp mi sono accorta, solo alla fine, che questa fiaba è proprio una di quelle da lui analizzate! E quindi ne trascrivo l'equazione rintracciata dall'autore:

A1 C ↑ D1 G1 Z  R4 L1 ↓ Pr2 Sp4

Direi che posso esser soddisfatta del risultato, siete d'accordo?

Se siete interessati alla morfologia della fiaba vi consiglio assolutamente di leggere l'omonimo testo già citato. Sicuramente un po' macchinoso all'inizio, diventa davvero divertente una volta entrati nella sua logica.
E leggerete le fiabe con occhio diverso, più profondo.

Per concludere vi lascio una terza versione de I cigni selvatici, molto più spettacolare.
Seppur in una lingua per me incomprensibile (ma chi di voi capisce il russo non avrà problemi), godetevi questo piccolo gioiello d'animazione
Ora che abbiamo letto il testo, riconoscerete con agio lo svolgimento della storia.

Faccio solo un ultimo appunto, una considerazione un po' astratta ma forse non distante dalla realtà.
Nel film mi pare che la dinamica nell'incontro dei primi tre aiutanti magici sia leggermente differente: alla bambina che chiede informazioni vengono fatte delle richieste che, stavolta, lei soddisfa. 
Ed è, forse, proprio grazie alla sua devozione e gentilezza che otterrà infine l'aiuto fondamentale nella fuga e ritorno a casa.

E ora, buona visione!



E Buone Letture!

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