Il Re dei Nani (fiaba tedesca)

Nuovo appuntamento con l'analisi di una fiaba, anch'essa tratta dalla bella raccolta delle AMZ di cui ho parlato precedentemente.

Il saggio Rübezahl - opera di Bartle Kleber (1914) - foto di Andreas Praefcke

IL RE DEI NANI
Scopriamo oggi una parte della tradizione e del folklore tedesco.
Più precisamente voliamo fino ai Monti dei Giganti, zona ora di confine tra Polonia e Repubblica Ceca, ma fino al secolo scorso abitato dal popolo germanico.
Qui vive Rübezahl, un genio delle montagne, un nano scorbutico e presuntuoso ma, talvolta, anche molto generoso, che regna incondizionato nelle viscere della terra e ne possiede tutti i tesori.
Un personaggio che compare spesso nelle leggende tedesche, oltre che in molte opere letterarie e musicali dal XVI al XX secolo.

Nella versione italiana lo conosciamo come Contarape, e tra poco ne scopriremo il perché.

Potete leggere la versione estesa delle sue avventure a questa pagina.
Qui di seguito, invece, ecco quella racchiusa nel volumetto delle AMZ.


La preziosa copertina ci presenta subito, in modo chiaro, con chi avremo a che fare.

Un elegante ometto, dalla rossa barba fluente, offre a una bellissima dama un'enorme rapa.
Nella raffinatezza generale creata dagli abiti e dalla buia volta magica che sembra avvolgere i due protagonisti, il grosso tubero contrasta con prepotenza, anticipando quel mix di incantesimo, fascino e rude comicità propria di questo racconto.


Incipit della storia e presentazione ufficiale del personaggio cardine.


La situazione iniziale è serena come sempre.
Questa volta siamo in un ambiente cortese, con re, dame e cavalieri che vanno a passeggiare sui Monti Giganti durante una giornata di sole.
La bella figlia del re, Jutta, si allontana con la cugina alla scoperta del mondo silvestre e qui, in un luogo selvatico e magico, fa l'incontro che cambierà il suo destino: il Re dei Nani, debitamente travestito.

Si introduce così il primo nucleo essenziale di funzioni: l'allontanamento, l'investigazione, la delazione e il primo tranello (il maschermento).


La principessa, innocente e pura, torna al luogo da cui è rimasta affascinata e che, ora, è sotto un potente incantesimo gettato dal nano.
La fanciulla viene rapita magicamente e svanisce; mentre coloro che la amano e la cercano disperatamente arrivano alla conclusione di offrire la mano della preziosa figlia a chi la ritroverà.

Ecco che ci troviamo davanti al secondo tranello, alla connivenza e al danneggiamento.
E di conseguenza alla funzione che muove ogni fiaba: la mancanza.
Emerge un'altra funzione, quella della mediazione, in cui si cerca aiuto. 
A questo punto di solito compare l'eroe salvatore (cercatore). Ma in questo caso, pur essendoci alla fine un cercatore, l'eroina principale è la vittima di cui seguiamo le vicende, cioè Jutta.


Incantevoli sono le illustrazioni di Nikolai Ustinov che si alternano in formati diversi: a piena pagina, scontornati e incorniciati come arazzi.


La principessa si ritrova nel Regno sotterraneo del Nano, opportunamente reso incantevole e accogliente. Qui riceve la proposta di matrimonio a cui, con furbizia, acconsente chiedendo tempo.
Riceve doni magici che utilizza per annullare il suo senso di solitudine, ma la tristezza comincia a pesare sul suo animo.

In questo caso il donatore di oggetti magici è lo stesso antagonista.
Incontriamo la funzione del conseguimento del mezzo magico e il suo utilizzo.



Il Re dei nani fa di tutto per esaudire i desideri dall'amata infelice e capricciosa.
Gli umori si fanno tesi e vacillano all'arrivo di un nuovo personaggio, un Principe.
Si susseguono altre magie, perché il Nano esige solo per sé la bella Jutta; e così compaiono laghi e fiumi impetuosi ad ostacolare il possibile salvataggio.
Ma la Principessa usa l'astuzia, fattore fondamentale in questa fiaba.

La trama si arricchisce di passaggi e di funzioni; siamo alla lotta, seppur non fisica ma giocata con complicità e furbizia.


Con il trucco del contare le infinite rape, Jutta distrae il Nano e tenta la fuga con il bel principe.
Saranno inseguiti, ovviamente, ma l'avranno vinta e potranno finalmente tornare a casa.

In questa fase si susseguono queste funzioni: la vittoria e la rimozione della mancanza, il ritorno e la persecuzione, il salvataggio.


I due giovani vengono accolti con gran festa e le nozze sono imminenti.
Il nostro Re dei nani, scornato e deluso, decide di restare scapolo... rassegnato ad esser ora soprannominato Contarape.

L'identificazione della principessa ora in salvo, e le nozze chiudono la narrazione.

E come da esercizio di Propp, l'equazione corrispondente alla storia appena letta può esser questa:

ie3 v1 w1 j2 y1 X1 (X8) x1 Y1 D7E2(E10) Z1 L2 V Rm1 ↓ P6 S9 I N**


A presto con la prossima fiaba da analizzare!
Buone Letture!


Commenti

  1. Grazie a Dio! Leggendo distrattamente, mi era balzato agli occhi il verbo "analizzare" che, sul web, corrisponde spesso a grottesche odi alla nascosta simbologia del menarca. Ormai, quando leggo "Propp" mi commuovo!

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  2. Ciao Mab :)
    no, per ora nessun menarca, solo belle fiabe e Propp sul comodino ;)

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