Magia, magia e magia!

Un post diverso oggi.

Approfitto del fatto che ho dedicato le mie ferie estive al più completo relax e, quindi, in buona parte alla lettura!
In queste occasioni, a meno di non avere per le mani una lettura già avviata o obbligata, mi piace rispolverare vecchie letture amate dalla Me Bambina; e la mia Casa nei Boschi è il luogo in cui spesso si accumulano e conservano i più lontani ricordi e libri.

Ho voluto rileggerne tre, diversi per target, epoca di pubblicazione e autore, ma accomunati da un fil rouge tematico: la magia!

Li ho scelti cercando di tenere a mente le sensazioni provate anni e anni fa nel leggerli; volevo vedere cosa ricordavo, cosa potevo sentire ancora una volta, cosa avrei potuto pensarne ora da adulta.
Una piccola sfida tra me e Me.
E devo dire sono rimasta sorpresa, sopratutto in un caso, delle conclusioni.

Cominciamo dal primo!


Vita Stregata, Diana Wynne Jones, Salani

L'edizione che possiedo è quella della foto e risale, circa, ai primi anni Ottanta.
Lo comprai alle elementari come lettura estiva.
Non ricordo di averlo letto per intero, nonostante il "magico" fosse un elemento per me di estremo fascino. Forse lo cominciai, più volte, senza mai terminarlo.
Probabilmente non riuscivo a trovarlo così attraente da divorarlo come di norma facevo (e faccio).
Nonostante ciò, non me ne separai mai e, anzi, è stato conservato assieme ai libri fondamentali della mia infanzia.

Mi sono quindi decisa a (ri)leggerlo.
Di Diana Wynne Jones e del mondo di Chrestomanci ho parlato in questo post. E posso confermare la mia approvazione verso questa autrice e la sua opera (mi preparo a leggere gli altri libri della saga).
In Vita Stregata seguiamo le avventure di due fratelli, Guendalina ed Eric (detto Micio) che, rimasti orfani, verranno ospitati nel castello del più famoso incantatore d'Inghilterra.
Guendalina ha studiato magia per anni e ha un carattere superbo ed egoista, che la metterà subito in un pericoloso rapporto conflittuale con Chrestomanci e la sua famiglia.
Micio, al contrario, è di indole umile e accondiscendente ma, nonostante questo, diventerà il vero protagonista cardine del romanzo.
Una storia di orfani, castelli, incantesimi e dispetti...
Una scrittura scorrevole e ironica, una lettura piacevolissima e intrigante.

La Me Adulta ha apprezzato molto questa vivace e frizzante avventura, i personaggi dai coloriti caratteri e l'ambientazione incantata ma incredibilmente verosimile.
Quindi ve lo consiglio caldamente (e continuo a non capire perché la Me Bambina non volle leggerlo fino in fondo...)

* * *


La figlia della luna, Margareth Mahy, Gaia Junior Mondadori

Siamo negli anni Novanta, la Me Bambina è un poco più grande e frequenta le medie.
Continua ad amare i libri e la raccolta della Mondadori, Gaia Junior, è tra le preferite.
Incontra questo romanzo, lo divora e se ne innamora profondamente, al punto di leggerlo altre tre o quattro volte negli anni seguenti.
L'entusiasmo è tale da coinvolgere la Me Adulta che, solo a sentir nominare il romanzo della Mahy, comincia a gorgheggiare, decantandone le lodi più assolute.
Avendo tempo per leggere, decido di riprendere in mano queste vecchie e familiari pagine e di tuffarmici per la ****esima volta.

Incontro nuovamente Laura, una normalissima adolescente con tutti i problemi della sua età, una mamma separata e pochi soldi, ma con l'inusuale dono di avere brevi premonizioni quando qualcosa di sgradevole sta per avvenire.
Malgrado la sua capacità, non riesce però a impedire a un'inquietante ometto di imprimere una maledizione al fratellino Jacko, un incantesimo maligno che lo prosciugherà lentamente e inesorabilmente della sua forza vitale
Ecco allora che, con l'aiuto di un bellissimo (ovviamente) e affascinante compagno di classe, Sorensen Carlisle, e della sua strana famiglia di streghe, Laura si ritroverà ad aver a che fare con la magia e a diventarne parte, pur di salvare il fratello.

E qui arriviamo al colpo di scena.
L'indiscusso amore per La figlia della luna si è sbriciolato nel giro di poche ore...
Non sono riuscita a riprovare quella sensazione di pizzicore ed euforia, di segreto nel cassetto, nel vivere una storia magica; in compenso mi sono annoiata a leggere delle scaramucce amorose adolescenziali dei due giovani protagonisti (ma questo può essere benissimo dato dal cambio di età...) ma soprattutto mi ha infastidito la scarsa credibilità dell'evoluzione psicologica e relazionale del personaggio principale.
Ho trovato più coerenti e verosimili i genitori e il fratellino, e perfino il perfido omuncolo responsabile della maledizione che, esattamente come da bambina, mi ha lasciato addosso un fastidioso senso di ansia.

Nonostante la Me Adulta scuota la testa, credo (per rispetto della Me Bambina) che i ragazzini di oggi potrebbero ancora dare una possibilità a questo romanzo.
Con riserva.

* * *


Vento di magia, Marianne Curley, Salani

Romanzo dei primi anni Duemila.
Me lo regalò Mamma, d'estate. Lo lessi e mi lasciò un bel ricordo, ma senza forti emozioni.
Semplicemente una lettura di svago; per questo ho deciso di rileggerlo.

Kate è una strega e per questo tenuta un po' in disparte dai suoi concittadini e compagni di scuola.
Jarrod invece è appena arrivato in città; è maldestro e incredibilmente sfortunato ma il suo bell'aspetto lo fa accettare subito da tutti.
Tra i due giovani scatta una reciproca attrazione data, non solo dall'aspetto fisico, ma da qualcosa di ben più profondo.
Kate comprende subito la vera natura del ragazzo: una strega inconsapevole.
Una strega segnata da una maledizione risalente al Medioevo.
Per liberare Jarrod e la sua famiglia dalle continue disgrazie che l'affliggono, i due protagonisti dovranno fare un viaggio nel tempo e rivivere il momento in cui il maleficio fu lanciato.

La scrittura scorrevole, il racconto alternato dal punto di vista dei due giovani, la vita contemporanea intrecciata a quella medioevale, rendono questo libro una lettura piacevole, leggera e avventurosa.
Esattamente come anni fa, mi sono rilassata nel tuffarmi in queste pagine, senza provare emozioni esagerate ma trascorrendo pomeriggi in buona compagnia.
Senza infamie e senza lodi, direi.
Adatto a un pubblico young adult, che vuol passare qualche ora di quiete sul divano, con una tazza di cioccolata calda e una buona storia.


Tre libri diversi, tre target e tre avventure di magia...
Tu quale scegli?

Buone Letture!

Commenti

  1. Allora forse è un bene che non rilegga "La figlia della luna" da tanti anni... Comunque l'avevo riletto più volte ad anni di distanza e sempre con gran piacere, quindi io lo consiglierei (senza riserva) alle nuove piccole lettrici! Se l'abbiamo tanto amato, per più d'una volta, qualche motivo ci sarà. :-)

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  2. Sono d'accordo con te, perchè anche io l'ho riletto tante volte e l'ho sempre amato. Forse ora sono entrata in una fase in cui non riesco più a vedere quel tipo di "magia" ;)

    Se ti va, rileggilo!
    Resta comunque un libro fondamentale della nostra infanzia :)

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