Due ali

Fresco e delizioso ☼☼☼☼



Cristina Bellemo, ill. di Mariachiara Di Giorgio - Topipittori (2016) - pag.24

Una mattina, all'alba, il Sig. Guglielmo scopre qualcosa di strano ai piedi del pesco nel suo giardino.
Un paio d'ali.
Che strano, chi può averle messe lì?
Inizia così la ricerca del Sig. Guglielmo; il proprietario di quelle ali non dev'essere lontano.

Eppure nessuno sembra saperne nulla, qualcuno anzi gli ride davanti e dietro, dandogli del matto.
Il Sig. Guglielmo decide che aspetterà, qualcuno prima o poi verrà a reclamare le sue ali.
Nel frattempo decide di osservarle meglio e... cosa scopre!
Quelle ali hanno le radici, come una pianta. Allora comincia a curarle, innaffiarle e pulirle dalle erbacce.
E ricorda.
Ricordi di bambino, una scatola del tesoro sepolta, piccoli oggetti intrisi di immenso valore, tersi momenti di felicità lontana.
La gente passa e lo guarda divertito; ma il Sig. Guglielmo ora si dedica solo a coccolare quelle ali.

Una mattina all'alba il Sig. Guglielmo decide di cogliere le ali e indossarle, proprio come un frutto maturo pronto ad esser gustato.
E cosa si può fare con due bellissime ali, se non volare?


Due Ali è un albo che ha attirato la mia attenzione da subito, ancor prima che uscisse.
Con il suo breve ed enigmatico titolo e una copertina fresca e dolcissima, ha catturato il mio occhio e il mio interesse in modo istantaneo.
Quando l'ho avuto tra le mani e ho potuto immergermi nelle sue pagine ho confermato la mia prima impressione: un amore a prima vista.
Uno di quei libri per cui avrò una costante ammirazione e in cui mi rifugerò spesso.


La strana vicenda del Sig. Guglielmo è raccontata in modo delicato e poetico da Cristina Bellemo.
La sua voce è chiara e piana, le brevi frasi sono colme di parole semplici ma scelte con precisione; descrive luoghi, azioni ed emozioni in modo denso e allo stesso tempo impercettibile.
E' la lingua delle persone che sanno raccontarti profonde verità con un soffio.
Un soffio profumato.


Un testo che procede con ritmo pacato, anche in mezzo alla confusione di una città.
Una storia che cresce silenziosa, indifferente ai pregiudizi rumorosi di chi non capisce.
Un racconto con radici profonde e con un'innata capacità di volare e abbracciare terra e cielo in un unico gesto.


Alla voce di Cristina si unisce quella di Mariachiara Di Giorgio.
Vi si amalgama alla perfezione, come un abito estivo, con i suoi colori e i segni liberi di grafite.
La freschezza e l'immediatezza del suo linguaggio visivo sa trasmettere vivacità, vitalità e quiete, grazie a composizioni mai scontate e a un attento e sognante uso di luci e ombre.



Regala doppie pagine bellissime.
Io mi ci perdo, torno bambina (come Guglielmo) e gioco per un po' a scegliere la piuma che preferisco...
E poi, ancora, mi perdo tra le vie di questa grande città, inseguo i piccoli dettagli, cerco le storie nella storia (e ce ne sono davvero molte)!
E decido che quella che amo di più e che voglio scoprire è quella di un pianoforte lasciato solo in soffitta (provate a trovarlo...)



Mi faccio avvolgere dal silenzio di quell'alba incredibile che il Sig. Guglielmo decide di assaporare in modo diverso, ma in fondo sempre uguale.
Perché il Sig. Guglielmo possiede quel raro dono che è il saper vivere il presente, il sapersi meravigliare davanti alle cose, piccole o grandi che siano; è la grande capacità di riconoscere la bellezza di ciò che lo circonda con semplicità e di nutrirsene profondamente.

E di diffonderla con un canto.



Un albo da leggere!


Target: per tutti

Un assaggio: "E tutte quelle storie. Lente e frettolose. Ricche o infreddolite. Lunghe e brevi come un soffio."


Buone Letture!

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